13/04/2017
Ho iniziato a fotografare all’età di 14 anni, seguendo mio padre giornalista.
Visitando posti interessanti, soprattutto di montagna, iniziavo a registrare nelle imagini quello che vedevo.
Facevo filmati, sempre al seguito di mio padre, giornalista di tele Montecarlo e direttore del giornale nazionale, dell’associazione nazionale alpini, utilizzando una cinepresa a 16 m/m e realizzando diverse copertine per la rivista.
Nel 1987, con l’amico Giovanni Onfiani, rileviamo lo studio fotografico del grandissimo Guido Ficarelli chiamandolo Studio Jack & Joe.
Dopo la perdita di mio papà nel 1982 ho trovato in Ficarelli un maestro ed un amico: dalla camera oscura, allora il bianco e nero era ancora in gran voga, all’uso delle fotocamere.
La cosa più grande che mi ha insegnato è stato il cercare una visione critica delle opere e delle immagini prodotte da altri, ma soprattutto, sulle immagini prodotte da me, discutendole insieme e mostrandomi quelli che erano gli errori commessi.
Insegnandomi l’umiltà nel riconoscerli, accettarli e non ricommetterli. Oggi oltre alla professione, dedico parte del mio tempo nell’organizzare corsi di fotografia, a vari livelli di apprendimento, dove cerco di trasmettere la mia passione e le mie conoscenze sulla fotografia derivate da una vita di passione e da trent’anni di professione.